Ci è nato un Bambino
Il significato più vivo e vero del Natale
L’Epifania per la Chiesa Cattolica celebra l’arrivo dei Re Magi alla grotta di Betlemme, per adorare Gesù, il Re dei re. Questa festa, che chiude il lungo ciclo delle vacanze natalizie, è molto amata dai bambini, i quali ricevono dolciumi e regali nella calza della Befana. Le due tradizioni, difatti, si intersecano tra di loro, secondo un antico racconto.
I Magi, per la narrazione maggiormente accreditata, erano sapienti orientali, maghi e filosofi, cercatori di Verità che, seguendo il corso della Stella Cometa, giunsero finalmente, anche se con un po’ di ritardo, al Bambinello.
Strada facendo, il loro cammino si incrociò con la Befana, una vecchietta che viveva sola in casa, alla cui porta bussarono, appunto, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.
I Magi, difatti, ad un certo punto, dovettero chiedere spiegazioni sulla strada da percorrere, e lo fecero proprio domandando alla donna. Dopo aver ricevuto indicazioni utili a proseguire il loro viaggio, invitarono la Befana a seguirli. Ma la vecchia inizialmente rifiutò di unirsi a loro. Soltanto in un secondo momento ci ripensò e, a cavallo della sua scopa, presi dolciumi e giocattoli, solcò il cielo, lasciando, dietro di sé, al suo passaggio, doni per tutti i bambini della terra.
Ecco come nasce la tradizione della Befana, che si muove sulla scopa volante, proprio come si diceva, nel Medioevo, facessero le streghe. Ed infatti la narrazione popolare assimila la Befana ad una strega buona, che regala ai bambini, invece di rapirli e di mangiarli, secondo la tradizione ormai accreditata anche dai testi inquisitori di carattere storico, come il Malleus Maleficarum.
Il racconto dei Magi e della Befana, ad ogni modo, spiega proprio come magia e stregoneria cercano la Verità anche nel Bambin Gesù, inginocchiandosi davanti a Lui. Come a voler simbolicamente rappresentare il passaggio di testimone da un’epoca storica caratterizzata dalla presenza delle arti magiche ad un’altra prevalentemente fondata sulla devozione religiosa, che intende sostituire la dimensione della fede a quella della superstizione popolare.
Il Dio Divino, così, spodesta magia e stregoneria, con i suoi maghi e le streghe, ma anche esautorando, di fatto, il potere temporale, civile e politico, dei re, a quel tempo ritenuti anche maghi e guaritori sciamani. Ecco perché Erode temeva tanto la Buona Novella e l’arrivo del Bambinello, che avrebbe ridimensionato il suo potere terreno.
Questa giornata, che per la Chiesa Cattolica conclude le festività, esprime il significato più vivo e completo del Natale, che è simbolo di rinascita e di ritorno alla vita, nel segno del Dio Bambino.
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