Lo Sguardo Semplice e Profondo dell'Amore




Permesso, grazie, scusa…Queste le tre parole della famiglia sana, che attiva una convivenza cristiana, per Papa Francesco. Alcune delle espressioni chiave di un libro facile ed accessibile a tutti, intitolato Lo Sguardo Semplice e Profondo dell’Amore. Solo così la famiglia può andare avanti, ed essere tutelata e coltivata nel mondo odierno, in cui nessuno ha la capacità di chiedere scusa, o sa attivare comportamenti grati nei confronti dei genitori, dei fratelli, e delle persone care in genere. Un mondo dove nessuno ha più la delicatezza di chiedere permesso, prima di invadere l’altrui vita. Gioia, fede, solidarietà, amore, misericordia, e dialogo, sono poi gli altri temi di questa piacevole lettura, che tiene compagnia accendendo la mente e il cuore di speranza all’incontro con l’altro. Il libro, uscito di recente, fa un po’ il punto sulla morale semplice e alla mano dell’attuale Pontefice. Una morale che assegna alla famiglia un ruolo centralissimo nella storia dell’umanità tutta, a partire dalla persona. Perché ciascuno di noi si è prima di tutto formato in seno alla propria famiglia di origine, che ha costituito il nucleo della socialità originaria di ogni essere umano. Attorno alla figura della madre, donna cristiana dell’ascolto e dell’umiltà, che imita Maria. Mentre solo secondariamente, nella costruzione della personalità, intervengono tutte le altre agenzie educative, dalla scuola, alla parrocchia, alla palestra, e, successivamente, fino al mondo del lavoro vero e proprio, con il pieno inserimento sociale, dell’uomo ormai adulto. Seguendo le orme del personalismo cattolico del suo predecessore Benedetto XVI, anche Papa Francesco centra la sua opera di apostolato a partire dall’istituzione che è da lui riconosciuta come un cardine fondamentale della storia dell’uomo, che è la famiglia. Solo da famiglie sane, che fondano la loro stessa essenza istituzionale sull’amore reciproco dei coniugi e di tutti i suoi membri, si possono iniziare a costruire una nuova chiesa e un mondo fondati sulla speranza cattolica. Perché da famiglie sane nasceranno uomini e donne con principi e valori morali che li renderanno più forti, ed in grado di affrontare le numerose difficoltà di un impervio cammino di fede, ma anche di un mondo che pare procedere nella direzione esattamente opposta a quella indicata dalla chiesa cattolica. La fede non può maturare nell’odio. Perciò una famiglia in cui regna l’amore alimenta nei suoi componenti la fiducia reciproca e la fede in Dio. La fede e l’amore sono fonte di gioia di vivere. Perché il cristiano non è l’uomo della tristezza e della disperazione, ma è uomo della speranza. Uomo che si rivolge costantemente al passato, solo per riconoscerne gli errori, e per superarli entro una visione progettuale di vita, che inglobi il presente per andare oltre. Il credente è anche uomo misericordioso, che fa della compassione per l’altro essere umano il fulcro della sua solidarietà religiosa. Perché il cristiano partecipa intensamente ai vissuti dell’altro, nel bene e nel male, come se fossero i suoi stessi vissuti. Egli si sente parte della chiesa, l’ecclesia, la comunità dei fratelli, con i quali costituisce un’unica famiglia in Cristo. Ma le famiglie sane si parlano, sono fondate sul dialogo e sulla comunione fraterna, dove ciascuno si racconta all’altro, partecipando attivamente, e con tutto il cuore, all’esistenza e alle vicende degli altri esseri umani. Un libro, questo, che tenta di rendere attuali e incarnati quei principi della teologia cattolica del Concilio Vaticano II, di cui solo lo scorso anno si è celebrato il cinquantesimo anniversario storico, ma del quale, ancora oggi, si è davvero capito e praticato ben poco. Mentre tanti suoi principi e valori, come quelli di cui parla Papa Francesco, sono ispirati al personalismo cattolico, che è il non plus ultra della filosofia della persona umana.

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