Pietra Filosofale e Sacro Gral
La Pietra Filosofale, o pietra dei
filosofi, è da sempre ritenuta un oggetto magico, e come il Sacro Gral
costituisce il fine della ricerca e della conoscenza umane.
Essa è dotata
di tre poteri:
- far acquisire l’immortalità (è definita l’elisir di lunga vita);
- permettere l’onniscienza (ovvero la conoscenza del bene e del male, e dei beni e dei mali futuri);
- trasformare in oro tutti i metalli vili.
Il Santo Graal, o Sacro Gral, è invece la coppa con cui Gesù festeggiò l’Ultima Cena, e dove, dopo la sua crocifissione, Giuseppe di Arimatea, avrebbe raccolto il sangue della passione di Cristo.
Essa è il simbolo della vita eterna e
dell’immortalità, e viene identificata con l’elisir di lunga vita, o con
la Pietra Filosofale, perché rappresenta la Via, la Verità, la Vita.
Nelle leggende popolari sul Sacro Gral,
si narra che un Cavaliere della tavola Rotonda, di nome Parsifal,
sarebbe giunto alla corte di re Artù, e lì avrebbe visto questo piatto, o
coppa d’oro.
Margarita Torres e José Ortega del Río sono due ricercatori spagnoli che credono di aver ritrovato il Sacro Gral,
e sostengono che il calice d’oro si
troverebbe oggi nella basilica di S. Isidoro a Leon, in Spagna, anche se il metallo nobile di cui sarebbe fatto lascia qualche perplessità in merito alla sua autenticità.
Rimane difficile credere, infatti, che all'epoca della passione e morte di Cristo la coppa dell'Ultima Cena fosse d'oro. Più probabile è, invece, che fosse in legno o in pietra. Ed in quest'ultimo caso il Sacro Gral coinciderebbe pienamente con la Pietra Filosofale.
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