Immigrati


Non sono razzista, non lo sono mai stata.
Ma è un periodo che il sovraffollamento di colore si può saggiare a vista in città meridionali come Foggia. Eppure non abbiamo il mare, e gli sbarchi avvengono altrove, per forza di cose. Ma ciononostante, gli immigrati arrivano anche nell'entroterra pugliese, risalendo dalle coste.
Se riuscissero a trovare dignitosamente lavoro, magari facendo quelle attività che gli italiani ormai si rifiutano di fare, come la manovalanza nelle campagne, la loro presenza sarebbe di aiuto e sollievo per noi tutti.
Ma purtroppo lavoro ce n'è poco, anche per i connazionali, e così molti uomini di colore rimangono per strada, dopo essersi allontanati dai loro paesi convinti di trovare l'America.
Ma se l'America è questa....
Soprattutto si tratta di gente semplice, che non conosce la nozione di proprietà privata nel diritto. Assiepati, come sono, in gran numero, ai semafori cittadini, armati di bottigliette di acqua colorata e sporca, che loro ritengono saponata, e di un tergicristallo portatile, annaffiano e strapazzano i cristalli delle nostre auto con una spugna che non sciacquano mai sotto acqua corrente, almeno per tutto il giorno.
I lavavetri non chiedono mai il permesso. Lo fanno e basta. Loro convinti di offrire un servizio in cambio di pochi spiccioli. Senza sapere che non si può impunemente piombare come cavallette, ad ogni incrocio, sui mezzi di trasporto di altra gente. Soprattutto quando sono appena usciti dall'autolavaggio, e splendono di pulizia.
Vivo ormai l'assalto quotidiano a me e alla mia macchina con ansia crescente. Un senso di fastidio mi pervade all'idea che, ad ogni semaforo, la mia auto verrà stuprata dall'assalto alla diligenza degli immigrati servizievoli di turno.
Mi sento a disagio. Non ne posso più. Soprattutto mi irrita e mi indispone tanta supponenza, la mancanza di buona educazione, l'assoluta assenza delle buone maniere. Le buone pratiche educative che comporterebbero quanto meno un "posso?" da parte dell'assalitore senza scrupoli.
E, nella totale indifferenza del nostro opulento occidente, regna sovrana l'assenza delle forze dell'ordine che non ci sono, che non sanzionano, che non garantiscono quello scorrimento veloce, anche in senso metaforico, sulle nostre strade urbane.
E, sempre più, ho voglia di scendere, per recriminare il mio diritto a non vedere la mia automobile strofinata da uno sconosciuto, che ci mette quello che vuole, su quella spugna, ledendo la mia libertà, il mio onore, il decoro delle cose che mi appartengono, e che lui dovrebbe rispettare. Perché proprio non vorrei strattonare l'africano come fa lui con la mia macchina, per fargli capire cosa si prova a mettere le mani su ciò che non è suo, senza chiedere permesso.
Provate a spiegarglielo voi che, se ha fame, ci sono le mense parrocchiali. E che se vuole un lavoro, andasse a cercarne uno che valga la pena. Perché quello del lavavetri al semaforo dignitoso non lo è. E non è nemmeno un lavoro.

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