Il Diario di Etty Hillesum
Ho letto le circa mille pagine del
Diario di Etty Hillesum, l’Ebrea Olandese morta ad Auschwitz il 30 novembre del
1943, dopo essere stata deportata nel campo di concentramento di Westerbork.
Etty nasce a Middelburg, nei Paesi
Bassi, il 15 gennaio del 1914, da Rebecca Bernstein, ebrea russa rifugiatasi in
Olanda, per sfuggire ai Pogrom, e Levie Hillesum, ebreo olandese, docente di
Lettere classiche. Studia diritto e si laurea in legge; prosegue poi gli studi
di lingue slave, approfondisce il russo, e dà ripetizioni private. Ma gli
interessi di Etty sono molteplici, e spaziano anche verso la filosofia e la
psicologia. Ha due fratelli maschi, Jaap e Mischa; il primo studia medicina, il
secondo si dedica alla musica. I tre fratelli sono però, quasi fin da subito,
consapevoli della loro fragilità psichica. Spesso patiscono crisi depressive, e
Mischa è costretto anche ad alcuni ricoveri presso case di cura. Probabilmente
la causa scatenante sono i difficili rapporti dei fratelli con i loro genitori.
Per questo motivo Etty è alla continua ricerca di chiarimenti interiori e,
quasi per gioco, si reca da Julius Spier, uno psicochirologo, specializzato
nella lettura della mano.
I primi anni del Diario, dal 1941
al 1942, raccontano la vita quotidiana di una giovane donna di ventisette anni,
con le sue ansie, le sue paure, le sue debolezze, e i suoi sogni.
Etty, che nel frattempo si innamora
di Spier, aveva intenzione di esercitare la psicochirologia in Russia, perché
aveva appreso anche lei quest’arte della lettura della mano.
Quasi tutto il Diario narra delle
giornate di Etty che, molto attratta, intellettualmente e fisicamente, da Julius
Spier, finisce per amarlo perdutamente, nonostante la differenza di età che li
separa. Spier ha, infatti, cinquantacinque anni, mentre Etty ne ha meno di
trenta.
La Hillesum trascorreva, così,
buona parte delle sue giornate immaginando di Spier, seguace e allievo di Jung.
Tra Etty e Julius era nata da
subito una forte attrazione sessuale, sfociata poi in una relazione
sentimentale, nonostante il dottor Spier fosse felicemente fidanzato già da
tempo.
Nelle pagine del Diario, Etty si
trova sovente ad immaginare il successivo incontro, fantasticando sui
particolari del loro rapporto.
Ma tra Etty e Spier inizia anche
una bella collaborazione di studio e di ricerca, in cui Spier, che fa un po’ da
maestro, inizia la Hillesum alla chirologia e alla psicologia, in generale.
Ciò che descrive nel Diario la
Hillesum, sebbene sullo sfondo ci siano già i campi di lavoro forzato, e le
persecuzioni razziali, è la vita di ogni giorno, di qualsiasi ragazza della sua
stessa età, in cui nulla lasciava presagire quella che sarebbe stata l’orribile
fine della sua breve parabola esistenziale.
Il Diario dei primi quaderni è
accattivante e avvincente, proprio per questa sua capacità di narrare le
vicende della quotidianità, spesso arricchite da una storia sentimentale che,
seppure non fosse l’amore di tutta la vita, rappresentava per Etty, in quel
momento, come per molte sue coetanee in ogni parte del mondo, un modo per
immaginare il futuro.
Successivamente Etty conoscerà
Han, un anziano signore al quale presterà la sua assistenza materiale,
iniziando anche con lui una relazione sentimentale spesso coronata da rapporti
di tipo fisico. I due, infatti, dormivano insieme. Ma di Han non si innamorerà
mai, continuando ad amare profondamente Spier, immaginandolo sempre nei suoi
pensieri e nel suo cuore come un compagno. Le due relazioni procederanno, così,
parallelamente.
L’universo maschile, per Etty, è
decisamente misterioso, ed interessante da scoprire. Così, non si perde nemmeno
un’occasione per vivere la sessualità in modo libero, seguendo l’impulso del
momento.
E fa bene, perché non può sapere
cosa l’attende, di lì a poco.
L’orrore dell’Olocausto priverà
per sempre, difatti, tutti i giovani come Etty, della possibilità di attivare
la speranza, come progetto esistenziale.
E la spegnerà per sempre.
Etty verrà, infatti deportata a
Westerbork, e poi ad Auschwitz, dove morirà prima di aver compiuto il suo
trentesimo anno di età.
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