Famiglie
Fino a non molti anni fa, diciamo negli
anni sessanta, l’immagine tipica della famiglia tradizionale era ancora
quella dei genitori e dei propri figli, con i nonni.
Un’immagine che mette a confronto ben tre generazioni diverse, che,
unite da legami di sangue, spesso (anche se non più conviventi sotto lo
stesso tetto, come invece accadeva nelle società rurali, prima della
rivoluzione industriale) si trovavano sovente insieme, per
celebrare le feste comandate, la Domenica e i giorni festivi, Natale,
Pasqua, le vacanze.
Già negli anni settanta, con
l’introduzione della legge sul divorzio, questo quadretto muta, per
sempre, riducendosi dalla famiglia mononucleare, costituita dai genitori
e dai loro figli, a quella rappresentata da uno solo dei due genitori, con i propri figli, non di rado strumentalizzati e contesi dalla coppia.
I genitori separati, hanno così
riavvicinato i propri affetti familiari (nonni, zii e cugini dei
bambini) ai loro figli, allargando la famiglia mononucleare verso i
legami parentali.
E capita anche che questa apertura della
relazione genitoriale si muova a favore degli amici della coppia
separata (con i loro figli), ma anche dei nuovi partner, o addirittura
dei conviventi, e dei mariti e delle mogli successivi al primo
matrimonio.
Dopo questi stravolgimenti del
tradizionale istituto familiare, l’istituzione che fino agli anni
ottanta chiamavamo famiglia, ha subito talmente tante varianti sul tema,
da non consentire più, ormai, un’univoca definizione di essa, sebbene
le sentenze di affidamento dei giudici, in corso di separazione della
coppia genitoriale, siano sempre e comunque rivolte a non turbare più di
tanto l’equilibrio, già profondamente scosso, del minore.
Nello status quo attuale, perciò,
pretendere di tornare ad un’atavica, quanto sorpassata e anacronistica,
definizione della famiglia, vuol dire non aver compreso fino in fondo
l’evoluzione dell’istituzione, e voler chiudere gli occhi, a tutti i
costi, su una realtà, di fatto più che di diritto, che condiziona
profondamente la vita sociale e affettiva delle generazioni
contemporanee, e di quelle future.
Ci si muove, in effetti, sempre più verso
un concetto allargato di famiglia, all’interno del quale entrano,
sistematicamente, e con forza, soggetti non necessariamente consanguinei
tra loro.
Anche le fiction proposte dalla
programmazione televisiva mostrano uno spaccato di questa evoluzione
sociale. Un Medico in Famiglia, I Cesaroni, e Una Grande Famiglia, sono
l’esatta espressione dello stato dell’arte.
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