Vecchi
Un volta il mondo era molto più semplice
di quanto non lo sia oggi. Ci si comprendeva immediatamente, le regole
erano poche, e tutti le rispettavano.
Ad esempio, nella società rurale, i giovani portavano sempre rispetto ai più anziani, e non solo per buona educazione.
I vecchi erano ritenuti più saggi e colti, anche perché avevano maturato un’esperienza di vita più lunga dei giovani.
Per questi motivi, si cercava costantemente il loro parere, tenendolo in grande considerazione.
E quando urgeva prendere una decisione,
ci si consultava sempre con loro, facendo tesoro della maturità e
saggezza, di cui erano portatori.
La scuola della vita era, un tempo, ritenuta molto più importante degli apprendimenti scolastici, studiati sui libri.
Il mondo di carta non era paragonabile al mondo reale, alle storie di vita, alla fatica impressa nelle rughe del volto.
I nonni erano un patrimonio vivente di
conoscenze e di cultura del passato, sempre a disposizione dei nipoti,
che li onoravano e li rispettavano profondamente, per questo.
Oggi, sovente, i giovani richiedono di poter fare a meno dei consigli dei più vecchi, con grande piacere.
Si sostiene da più parti che la scuola della vita sia un posto dove ciascuno impara da sé.
Se è vero che le esperienze sono
assolutamente personali, e nessuno può crescere attraverso le parole
dell’altro, è anche altrettanto vero che la saggezza dei vecchi è
gratuita, e viene elargita con amore e dedizione, e anche con
parsimonia, ma senza alcun risparmio di tempo.
I vecchi non devono correre al lavoro, e non si perdono nelle troppe faccende del quotidiano.
Perciò i loro consigli sono di quelli che
non si pagano. E il loro tempo è tanto più prezioso, quanto
maggiormente lo possono elargire e donare a chi glielo chiede.
Passate un po’ di tempo con i vecchi, e
vedrete quante cose imparerete. Quanto amore riceverete. E quanta vita
vi sapranno dispensare. E parlo di vita reale, quella che vi farà
ricordare di loro con rammarico, facendovi all’improvviso esclamare:
“Ah, se ci fosse ancora!”.
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